ho toccato quante più cose possibili
indugiando sui perimetri dei petali,
sui contorni della carta.
ho sostato pulsando nel tempo del dolore,
ho annusato la viscosità dei liquidi,
ho percorso le linee dure del legno
e le curve dolci dei suoi nodi:
piccole fessure sull’anima delle cose
per leccare e bere
per riconoscere il mondo
di ogni giorno e ogni istante fermo nel presente.
ho tentato di fissare l’esperienza
disegnandola col mio caldo corpo
sulla superficie fredda del biancore
ma ho sentito un battito
e altro non ho saputo scrivere che cuore
raggelando i corpi alle parole,
di neve
uccidendole.
Bianca Bi
(Disegno di Bianca Bi: matita su un E.C.G)
cara amica mia una poesia stupenda! La metafora albero-corpo, supportata da un bellissimo disegno (che brava a disegnare!) riesce a interagire attraverso pulsioni, proprie dell’animo umano, con le caratteristiche tipiche dell’albero (ogni istante fermo nel mondo).
E poi quando scrivi così ” indugiando sui perimetri dei petali ” non posso far altro che rimanere in quel silenzio -di cui anche tu parlavi nel mio post- assorto nelle cose che “capitano”.
I miei complimenti Bianca, davvero splendida.
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Ti ringrazio molto Sarino. Un abbraccio!
Bianca
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Bel disegno, innanzitutto. Anche qui torniamo sulla questione della parola, un tema in effetti pieno di fascino e interesse.
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Grazie Irriverente, buona serata! Bianca
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Prego, buona serata a te.
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Che bellezza!
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Ti ringrazio Adriana. Un caro saluto! Bianca
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Bellissima. Disegni molto bene (anche con le parole).
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