mi chiamano col nome dei loro sogni
dimenticando la mia prostituzione
e io ci credo per un poco
e anche loro
di esser maria, susanna
di essere un sogno.
a volte le madri coi nomi dei figli
che non ci son più
e io ci credo per un poco
e mi guardo fantasma.
quanta sabbia che troppe carni improntano
quanti buchi m’adornano la pelle
e non vi cresce un fiore
da questa terra bianca
non una rosa d’amore perché
non ne so nulla di fiori
e d’amore? il bianco è colore sottratto
mancanza di ombre e zolle.
una violenza mi serra le palpebre
e mille scultori m’intagliano le spalle.
solo si dica a qualcuno
per pietà,
che quella sono io.
Bianca Bi