Archivio mensile:aprile 2019

Ti chiamo per nome ora

ti chiamo per nome ora
per dirti solo quello che si dice a un nome 
e nulla più,
il tuo nome misterioso e offuscato.
io ti chiamo per nome per dirti qualcosa di buio
e di infantile. 
che i fili, cioè, odiano i buchi
e noi anche li odiamo, tu lo sai
ma sono nostra straziata vocazione.
questi grandi dirupi neri
che addobbano il tessuto 
della terra. che vivono lo spazio
e il tempo dei nostri occhi chiusi
il tempo e lo spazio infiniti
tra le lettere, le forme
una matita e il foglio, un palmo e il chiodo.

è vero, siamo precipitati
ma io ti chiamo per nome e poi
ti dico il mio
e ti dico che il mio nome a fianco
al tuo
suona come un vento, 
Gesù.

Bianca Bi

Opera: Tindar, Radici.

Io devo dirti una cosa

io devo dirti una cosa
ma dopo che l’avrò detta
la chiuderò dentro un baule
sotto tutti i panni in disuso
l’adagerò sulla spuma del mare
perché sia tortura per i sassi lontano da bocche 
umane
da orecchie sorde all’agonia di un’onda.
resisterà come le disperate cose
che non hanno fine.
dopo che l’avrò detta non potrò più
guardare nei tuoi occhi
che mai sono stati miei
ma che ho tenuto stretti stretti
in un centimetro di pelle,
volerò nel vento
insieme a qualche piuma
come una paziente formica
porterò il mio fardello senza peso.
dopo che l’avrò detta io sarò
più sola che mai, poi
non avrò più voce: ti amo.

 

Bianca Bi

Scultura: Museo sottomarino di Lanzarote. – Jason de Caires Taylor –