ti chiamo per nome ora
per dirti solo quello che si dice a un nome
e nulla più,
il tuo nome misterioso e offuscato.
io ti chiamo per nome per dirti qualcosa di buio
e di infantile.
che i fili, cioè, odiano i buchi
e noi anche li odiamo, tu lo sai
ma sono nostra straziata vocazione.
questi grandi dirupi neri
che addobbano il tessuto
della terra. che vivono lo spazio
e il tempo dei nostri occhi chiusi
il tempo e lo spazio infiniti
tra le lettere, le forme
una matita e il foglio, un palmo e il chiodo.
è vero, siamo precipitati
ma io ti chiamo per nome e poi
ti dico il mio
e ti dico che il mio nome a fianco
al tuo
suona come un vento,
Gesù.
Bianca Bi
Opera: Tindar, Radici.