si rannicchia dietro le palpebre
un segreto
terrifica l’aria nelle stanze.
le orme aggrappate ai fianchi
sono salde
scuciono il crepuscolo
pronte a urtare le cime
innevate.
le cose che da sempre scorrono
stanno in ascolto:
un antico suono sordo
agita i giacigli,
di che si lamenta?
non è poi impossibile
avere la postura di un burrone
della solitudine che spalanca all’onda
le gambe.
ma poi chi sarà con noi?
di chi sarò l’amore nella mia
vecchiaia
quando muore il mare?
non resteranno che cuscini
salati
su cui qualcuno metterà dei fiori.
Bianca Bi