Archivio mensile:dicembre 2020

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si rannicchia dietro le palpebre 

un segreto

terrifica l’aria nelle stanze.

le orme aggrappate ai fianchi

sono salde

scuciono il crepuscolo

pronte a urtare le cime

innevate.

le cose che da sempre scorrono

stanno in ascolto:

un antico suono sordo

agita i giacigli,

di che si lamenta?

non è poi impossibile

avere la postura di un burrone

della solitudine che spalanca all’onda

le gambe.

ma poi chi sarà con noi? 

di chi sarò l’amore nella mia 

vecchiaia 

quando muore il mare?

non resteranno che cuscini 

salati

su cui qualcuno metterà dei fiori.
Bianca Bi

mi chiederai

mi chiederai di essere gentile 

e io sarò scortese

mi chiederai di essere luce

e sarò tenebra

mi chiederai di essere compagna

e sarò solitudine

mi chiederai amore 

e sarò spietata crudeltà

e tu sarai tanto assetato

da solcare con la lingua la terra umida

d’autunno.

perché laddove è il tuo bisogno

non sia mai il mio dovere

e mai siano incatenati i miei denti

al tuo sorriso.

ma chiedimi di essere nulla -mio amore-

e sarò tutto ciò che vuoi:

e ci disseteremo -mia solitudine- del reciproco

pianto

e rideremo -mia tenebra radiosa-

dei luoghi vuoti che ci tormentano

i fianchi.

Bianca Bi

L’immagine è stata prodotta dalla fusione di una foto di mia madre e un ritratto di me composto dall’artista Daniela Magnaguagno.