Archivio mensile:agosto 2017

Io vi saluto da al di là della nebbia

io vi saluto da al di là della nebbia
dove la luce è chiara e raggi
pungono come piccoli pugnali 
gli occhi appena schiusi
per amore vi saluto e per pazzia
per udire un silenzio quando
il mio nome pronuncio e il vostro
e quello delle cose
per la bellezza esatta di una lancetta
che non percorre il tempo 
e non ha mete e non è rotta
io vi saluto da aldilà della nebbia
con la manina alzata
di un bambino che lascia casa vecchia e piange 
ma gli batte forte il cuore
con la paura di una foglia su cui incombe un autunno 
il viaggio
io vi saluto perché sono tra voi 
come una nave che con le vele spiegate
e il vento a favore
non può che lasciare il porto

Quanto pieni d’autunno i nostri corpi

quanto pieni d’autunno i nostri corpi
tra materia e materia stiamo
col volto smorfiato
e sta la materia senza il nome
una luna senza cielo

reciso è il fiume
separata la foce dalla fonte
il labbro assetato dall’acqua
strappati i bendaggi che legano volti a maschere

stiamo io e te come due cose qualsiasi fatte d’onde e spigoli
cadute per caso da uno scaffale
rimaste così all’incontrario
o un po’ inclinate
un po’ scomposte

poi tu mi guardi
coi tuoi occhi mi ricomponi il volto
in un modo che mi rassomiglia
le labbra proprio sotto il naso
e io parlo e
sai
mi riconosco.

Bianca Bi