Archivio mensile:luglio 2016

Da quando non so

ho una tortura da coltivare
da quando non so
e vedo il mio affanno
la corsa
il movimento convulso
lo zampettar del topo
nella ruota che gira
in ogni dove diretto
e in nessun luogo
il suo esausto andare
senza poter partire

ho una tortura da coltivare
in questo mio tornare e sostare
dietro le cose
prima dei nomi e dei suoni
di cui è impastata la certezza
quella che inchioda alla  lingua
una parola prestata
una forma pretesa
tanto è proibito sanguinar di sangue ignoto

io coltivo la mia sottile emorragia
nella ricerca di quel luogo sperduto
e puro
come un’infinita vocale straziata
di quel luogo innominabile e forato
da dove son partita
di quel gemito composto di lingua trafitta
che mi fu genesi e tortura

Bianca Bi

Guardo e non vedo

guardo e non vedo
alberi o flutti o stelle non più,
né sento.
io giaccio al fondo
di una paura
dentro un esausto candore
e quando la mano ne ha forza
mi accarezzo i lividi del silenzio
e grido voci di terre amare
e in tutte le lingue Ti parlo
chiedo di Te al buio
e del Tuo immenso segreto
della Tua implacabile assenza domando.
Tu
che mi fai bere sangue bianco,
Tu
che abbandonandomi mi stai amando.

Bianca Bi