Archivio mensile:novembre 2018

Sai di pietra e di papavero

ci svegliavamo tra gli strazi dei maiali
i vecchi ci mandavano a chiamare
per macchiare le lenzuola
di tutti i papaveri pazienti, arresi
alla pietra
e tu ora sai di pietra e di papavero.
mi sussurri cantilene e grilli
mi carezzi e pungi
con rossi melograni e fichi d’india e neri
drappeggi di austere vedovanze.
l’anima m’hai seminato fra i sassi
tuoi dagli occhi fissi
e le mura maldicenti
e la litania degli alberi
sterili,
tu sai di pietra e di papavero.
cacciavamo il sole via dalle persiane
ci mischiavamo alle rane con le carni secche
tra i campi rubavamo i calli
ai contadini
giocavamo a palla con le buste
e si era nudi, nudi eravamo e tutto intorno
sbucciate le cose
come lingue di porco mozzate.
sai di pietra e di papavero, denso papavero pulsante
tu mi chiami, terra crollata
radice storpia,
mi urli e mi spalanchi.

Bianca Bi

foto: Ferdinando Scianna

I nomi sono persi

biancabiblog

della parola Io
che reggeva il mondo
più non ho pena:
un buco se ben vedi è ancora appeso
su qualche flaccido pettorale. 
girovaghiamo tutti in senso stretto
tutti ci chiamiamo in egual modo
i nomi sono persi!
qualcuno li rincorre dentro il buio 
e voci a pregare: danne uno a me se l’acchiappi, 
fammi un nome.
i fili dai nostri polsi strisciano al suolo
non v’è pensiero o propria volontà
né v’è più il tempo
ma la volontà delle cose intorno a noi
è irremovibile
perpetuo è il domani in cui moriremo
e l’oggi in cui già non esistiamo 
non tramonta.

Bianca Bi

View original post