ci svegliavamo tra gli strazi dei maiali
i vecchi ci mandavano a chiamare
per macchiare le lenzuola
di tutti i papaveri pazienti, arresi
alla pietra
e tu ora sai di pietra e di papavero.
mi sussurri cantilene e grilli
mi carezzi e pungi
con rossi melograni e fichi d’india e neri
drappeggi di austere vedovanze.
l’anima m’hai seminato fra i sassi
tuoi dagli occhi fissi
e le mura maldicenti
e la litania degli alberi
sterili,
tu sai di pietra e di papavero.
cacciavamo il sole via dalle persiane
ci mischiavamo alle rane con le carni secche
tra i campi rubavamo i calli
ai contadini
giocavamo a palla con le buste
e si era nudi, nudi eravamo e tutto intorno
sbucciate le cose
come lingue di porco mozzate.
sai di pietra e di papavero, denso papavero pulsante
tu mi chiami, terra crollata
radice storpia,
mi urli e mi spalanchi.
Bianca Bi
foto: Ferdinando Scianna