Archivio mensile:giugno 2017

Senza Titolo

le parole cadono dalla vostra bocca
e si rompono
io cerco di aggiustarle come posso
che ci crediate o no vorrei capire un poco
di quel che dite
ma le cose divorano
i loro stessi nomi
già mentre questi vi escon
dalla lingua
voi siete muti gli orologi rotti
vi scherniscono
tenete fili d’aquilone e dite: vedrò bene dall’alto tutto quanto
voi volete contornare il bianco
per farlo iniziare e finire
perché il tempo vi preme di sottomettere
e lo spazio
voi dalle mani danzanti
che  costruiscono il come si chiama
che calan cemento
sulla base dei corpi
voi dalle dita incallite.

le mani dovrebbero danzare per disfare
la bocca parlare per
disdire
ma nel disfatto e nel disdetto
in quell’immenso mare di silenzio
che un nome non lo può avere
o forse è sangue,
nervo,
vena,
ossa
si è statue purissime e belle
che il mare custodisce geloso abbracciandole di solitudine.
disperandole

Bianca Bi

Ad Avola

Ad Avola gli scheletri delle case brillano bianchi e crudi
gli animali hanno ancora
l’usanza di crepare in strada
e le carcasse sono bianche anch’esse
come le case e pure e nude
qualche macchia rossa
sporca i campi gialli
zoccoli di cavalli e motorette
le strade ancora minacciate
dai rovi e le sterpaglie
ancora muoiono uccelli caduti
giù dai nidi
puzza il porticciolo di passati
e anche il fare è un dimenarsi nudo e bianco
come le case e le carcasse e il pesce fuori d’acqua
qualcuno va senza che l’altro nel salutare dica: torna.
La gente ad Avola soffre di imminenza
non è ingannata dal moto del mare
attende senz’altro di fermarsi
e biancheggiare
come le case
e le carcasse il pesce e il fare.

Bianca Bi