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Daniela Pes – Carme

Non posso non condividere questo brano della cantautrice Daniela Pes (anno 1992, Tempio Pausania). Brano che anticipa l’Album di esordio “Spira”. Arrangiamento e produzione di Iosonouncane (suo conterraneo). Colpisce l’uso di un “non-testo” che sembra però poter dire e rappresentare tutto in una lingua inafferabile, arcaica, che è già parola e non solo verso/suono ma che non vuole essere “senso”, al più forse solo sensorialità. Sono proprio i sensi che vengono travolti e liberati dall’ascolto di questo brano. Trovo l’arrangiamento molto raffinato e ne apprezzo il minimalismo. Una cantautrice sorprendente e talentuosa, troppo poco conosciuta e apprezzata. Vi invito all’ascolto!

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Nascosto – nuovo singolo –

Uscirà a breve il mio nuovo singolo “Nascosto”. Di seguito il testo. 🙂

Resta nascosto
tutto si divela
ci dev'essere una porta
per rimanere chiusi.
Fai l'indifferente
se parlano altre lingue,
ci dev'essere una chiave
per rimanere chiusi.

Tutto si comporta
come se nulla fosse, 
anche la luna finge
di esser sempre piena.

E non sai più dove andare,
non sai più dove andare
ci dev'essere una porta 
per rimanere vivi.

Resta nascosto
tutto si confonde
e c'è poco da fidarsi
di chi illumina le ombre.
Tutto si comporta
come se nulla fosse,
ci dev'essere una colpa
per rimanere chiusi.

E non sai più dove andare,
non sai più dove andare.

Bianca Bi

*

quanto più intensa è la luce
tanto più nera appare l'ombra
così nelle ombre ce ne stiamo accucciati
dentro incavi angolari
tra fitte radici di piante incallite
che abbaiano al giorno la propria
insolenza.
dicono che siamo simili
come fratelli,
forse ci somigliamo
come si somigliano le notti.
eppure,
anche il sotterraneo, prima del calpestio
dei mille passi del mattino,
non s'illude forse di vedere il volto
aurorale del cielo?
ma è nell'angolo più buio
che noi lasciamo andare il pianto
delle nostre infanzie.
nulla lo deve illuminare.
forse ci somigliamo
come si somigliano due veleni. 

Bianca Bi

Se ora fosse ieri

se ora fosse ieri e ieri domani
mi sembrerebbe l'assenza
senza tregua
ma come so che ogni giorno
il sole sorge
accetterò la perenne nascita
e la perenne morte.
così la storia feconda
il presente e lo condanna
al divenire.
così il nuovo contiene il vecchio
così l'anima sempre nascente
ha memoria e preveggenza.
nella notte i suoi occhi 
guardano il sole.

Bianca Bi

Non abbiamo abbandonato

non abbiamo abbandonato
il desiderio di toccare
con religiosità gli oggetti 
più anonimi,
di amalgamare il mito alla realtà.
non abbiamo altro in fondo
che questo rimasuglio nello sguardo
che ricorda la fantasia dei bambini
indifferente all'impossibile.
così ti guardo coi miei occhi 
nocciola, la statura di un arbusto
e i capelli a caschetto
rigorosa come la Fede
sono portata a pensare
che un accordo speciale tra tutte 
le cose, una magnifica 
sinfonia, un'irripetibile armonia 
del caso abbia prodotto 
il nostro incontro
e che appena dopo ma fin dall'origine
nel tempo e nello spazio
tutto sia stato esultanza.

ma ecco adesso che mi risveglio
(perché la notte è come un'infanzia)
sotto la pioggia
io sono altissima
tocco il cielo con il capo
e so tutto
so bene tutto
e la fantasia mi è morta
con tutto questo sapere
e anche tu sai tutto
e siamo così lontani
siamo così tanto soli.

Bianca Bi

La freccia

forse dovremmo approfittare
di questa poca giovinezza che ci resta
ma tu mi chiedi di tendere l'arco
senza scoccare la freccia
in una posa del corpo contratta
e senza quiete.
chissà se temi la direzione
la bramosia della freccia
la sua sete di conoscenza
la cieca incoscienza del suo furore
il desiderio bruciante di conficcarsi
e recidere e morire
la perfetta ribellione del suo spirito.
una freccia scoccata è il terrore
dell'aria e di ciò che sta sospeso
ma una freccia incatenata
all'arco teso è un urlo
disumano che non si placa
e penetra gli occhi delle cose
e li spalanca all'orrore muto
di un'Agonia senza Morte.

Bianca Bi

Alcuni dolori non vogliono testimoni

alcuni dolori non vogliono testimoni
si rannicchiano in luoghi innominabili
affezionati alla sutura che li custodisce.
così cadono di nascosto i capelli al suolo
senza frastuono
così si dissolvono le nubi
senza litanie
così si inaridiscono le sorgenti
tornando al silenzio.
alcuni dolori sono grandi distese
terrose
fratturate da quell'incolmabile abisso
tra il sentire e il parlare
che si chiama solitudine. 

Bianca Bi

Dimenticare

dimenticare è uno sguardo
dal finestrino di un treno
che non posa su nulla,
il volo risoluto delle rondini
quando migrano,
è uno specchio ossessionato
da chi senza voltarsi
passa oltre,
è il fragore di una casa in crollo
la sua nuova forma spezzata,
il peso della neve sugli alberi,
l'impronta che ama sparire.
dimenticare è una tempesta
che smuove le radici più tenaci,
è la perenne alba,
è la notte annidata tra le scapole

tutto trema nel dimenticare,
il gelo insidia le lancette 
e le palpebre.
dietro il loro buio
l'occhio si spalanca.
dimenticare è sempre di nuovo
nascere
di nuovo e sempre terribilmente
morire.

Bianca Bi