20/04/22 19:30 Caro (...). Ho una tale tristezza a volte, una tristezza che celo con raffinato talento. Ogni volta che ci diciamo “ciao” qualcosa muore e non muore nulla; si sta nei bordi, costantemente. Si cammina in centimetri pericolanti. Quando dici “ciao” sto sempre per cadere e non cado mai. Come in quei sogni che ogni tanto ti racconto. Non sono bloccata, piuttosto sto in un bilico impossibile. Quello cioè di urlarti senza cuore: resta! oppure coi pugni serrati e la voce rotta e la luce precipitata lungo il buio del burrone: non tornare più! Mai più, che qualcosa possa finalmente morire. Bianca Bi
Lettere
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